Grosseto (domenica 1 giugno 2025) – Una paziente in escandescenze ha costretto uno studio medico a chiamare i carabinieri: l’episodio riaccende i riflettori sulla sicurezza del personale sanitario di base
di Paola Capitanio
Un’aggressione verbale e fisica ha interrotto la quotidianità di un ambulatorio di medici di famiglia in Maremma, costringendo la dottoressa a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. L’episodio, avvenuto una settimana fa, è stato raccontato da un infermiere che ha assistito ai fatti e che da anni collabora con vari studi nella zona.
“Una paziente si è presentata molto agitata per la risposta ricevuta dalla dottoressa in merito a una richiesta clinica – ha spiegato l’infermiere –. Dopo aver aggredito verbalmente il personale, ha iniziato a minacciare fisicamente, creando una situazione di pericolo”.
L’arrivo dei carabinieri ha riportato la calma, permettendo alla paziente di scusarsi. Ma l’episodio, secondo il testimone, non è un caso isolato. “Episodi simili accadono spesso – ha spiegato – tanto che in più di un’occasione i medici mi hanno chiesto di rimanere oltre l’orario per garantire maggiore sicurezza”.
Il racconto riaccende l’attenzione su un tema spesso sottovalutato: le condizioni di lavoro del personale sanitario al di fuori degli ospedali, dove mancano presìdi di sicurezza e formazione per la gestione del conflitto.
L’infermiere lancia infine un appello a istituzioni e cittadini: “Serve una campagna nazionale di sensibilizzazione. Non si può più ignorare che anche negli ambulatori si corre il rischio di essere aggrediti semplicemente facendo il proprio lavoro”.
Last modified: Giugno 3, 2025