Londra, Regno Unito – L’Alta Corte di Londra è in attesa di pronunciarsi in secondo grado sul ricorso della difesa di Julian Assange, cofondatore di Wikileaks, contro la decisione iniziale di non ammettere un estremo appello sull’estradizione negli Stati Uniti. L’esito di questa udienza riveste grande importanza, poiché Assange rischia una condanna massima di 175 anni di reclusione in territorio statunitense.
Di Daniel Caria
Il giornalista australiano, noto per aver reso pubbliche informazioni sensibili attraverso Wikileaks, non ha potuto partecipare all’ultima udienza a causa delle sue precarie condizioni di salute, aggravate dopo cinque anni di detenzione preventiva, parte dei quali trascorsi in isolamento nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, a Londra.
Le accuse nei confronti di Assange riguardano la presunta violazione dell’Espionage Act del 1917, legge risalente alla Prima Guerra Mondiale mai applicata precedentemente a casi di pubblicazione mediatica di documenti. Secondo il governo degli Stati Uniti, i materiali diffusi da Assange avrebbero messo a repentaglio la vita di agenti, informatori e altre figure chiave, ma hanno anche svelato presunti crimini di guerra commessi dalle forze statunitensi in Iraq e Afghanistan.
Gli avvocati di Assange, Edward Fitzgerald e Mark Summers, hanno sollevato non solo questioni procedurali riguardo all’estradizione, ma anche argomenti sul merito, sostenendo che il giornalista sia vittima di una persecuzione contro la sua legittima attività giornalistica.
L’esito di questa battaglia legale è atteso con ansia da sostenitori, giornalisti e difensori dei diritti umani in tutto il mondo. Nel caso in cui il verdetto confermi il rifiuto dell’estremo appello, le possibilità di azione legale in seno alla giurisdizione del Regno Unito potrebbero esaurirsi, aprendo la strada all’estradizione di Assange negli Stati Uniti entro 28 giorni.
Tuttavia, la difesa ha sottolineato la possibilità di ricorrere alla Corte europea dei diritti umani, presentando un’istanza d’urgenza, anche se la sua efficacia resta incerta, considerando i precedenti.
La vicenda di Julian Assange solleva importanti questioni sulla libertà di stampa, la protezione delle fonti e il confine tra giornalismo investigativo e sicurezza nazionale. La decisione imminente potrebbe avere impatti duraturi sul futuro del giornalismo e sulla difesa dei diritti fondamentali in un contesto sempre più complesso.
Tag: ElezioniUSA, Politicaestera, Trump Last modified: Febbraio 21, 2024